Te la do io l’economia circolare

I ragazzi? Sicuramente più attenti, molto più attenti, di genitori e nonni, ai problemi dell’ambiente e al riciclo come rimedio. Lo racconta senza ombra di dubbio il concorso lanciato da Popotus, il supplemento bisettimanale per i bambini di Avvenire, con l’appoggio del Gruppo Saviola. Avvenire è il quotidiano di ispirazione cattolica che, con la direzione di Marco Tarquinio, s’è imposto tra i più autorevoli media italiani. «L’appoggio all’iniziativa», spiega Alessandro Saviola, numero uno del Gruppo, «è stato voluto per diffondere tra i più giovani la cultura dell’economia circolare che si basa su un monito esemplare e comprensibile da tutti: i problemi dell’ambiente si cominciano a contrastare con la lotta agli sprechi in ogni ambito e con il riciclo di tutto ciò che si può riciclare, così come il mio gruppo fa da una trentina d’anni: i nostri pannelli nascono tutti da legno strappato alle discariche e riciclato».
 
Il concorso lanciato da Popotus aveva un titolo simpaticissimo, che dà subito l’idea, «Avanzi miei prodi! Storie di scorie» e chiedeva alle classi della scuola primaria e della prima media di cimentarsi in progetti mirati a un unico fine, il riciclo, lo stesso che è la prassi quotidiana del Gruppo Saviola, prassi riassumibile in uno slogan che ha fatto storia: «Salviamo 10.000 alberi al giorno».
 
Guidato da Nicoletta Martinelli, la giornalista responsabile di Popotus, il concorso ha avuto un successo che si svela nel numero delle classi partecipanti, circa 700, distribuite equamente in tutt’Italia, un numero significativo di un esercito di ragazzi, da 15 a 20 mila. A ogni classe il Gruppo ha inviato un set che racconta e spiega l’economia circolare. I ragazzi si sono sbizzarriti in una sequela di progetti, zuppi di fantasia però realistici e di straordinario interesse, nei quali è leggibile, soprattutto, la volontà di non assomigliare neanche un po’ a genitori e nonni.
 
Come ogni concorso che si rispetti «Avanzi miei prodi! Storie di scorie», tre classi a pari merito perché tutte e tre, per la giuria, meritavano egualmente: a ognuna di esse sono andati mobili, adatti a una scuola, firmati Composad e realizzati, ça va sans dire, con pannelli ecologici ovvero in una perfetta espressione dell’economia circolare. Non resta, adesso, che svelare i vincitori: seconda D della scuola primaria Modugno Galilei di Monopoli (Ba) per «Un prato da salvare», che è poi la storia, fatta libro, di due coniglietti che riescono a trasformare i rifiuti abbandonati nel prato in una risosrsa per rendere il prato ancora più bello; quarte A e B della scuola primaria Falcone e Borsellino di Lecco per il programma «Bingo» che si racconta in un’indagine condotta tra tutti gli scolari, in cartelli informativi e nella confezione, con materiale di scarto, di costumi di carnevale; prime classi A e B dell’istituto Gesù Maria di Roma, scuola secondaria di primo grado, per lo studio del riciclo della plastica che ha portato alla creazione di un portavaso, espressione, ovviamente, di un paziente riciclo.